Capa Tosta

A Napoli, da sempre, si usa quest’espressione “Tien a capa tost”, ma sono certo che sia usata anche altrove.
Fatto sta che io, da quando sono nato, me la sono sentita ripetere almeno un triliardo di volte.

Vuoi un pò perchè lo siamo tutti in famiglia, un pò perchè sono dell’ariete, un pò perchè a furia di romperla si sarà indurita, io tengo una dio di capatosta! Ma di quelle che quando si impuntano non le schiodi manco col martello! E sono sempre andato fiero di questa cosa…

Il problema di quando tieni la capatosta sta nel fatto che tanto puoi impuntarti su una cosa buona e tanto su una malamente, fatto sta che ti impunti.

Ora se la cosa su cui ti sei impuntato è positiva ne trai un beneficio immenso. Per esempio mi so impuntato di smettere di fumare e l’ho fatto.

Ma nel momento in cui ti impunti su qualcosa che non puoi avere, o che comunque non dipende solo da te, la classica capatosta si impunta sempre più!

Poi c’è la VERA capatosta, a Napoli detta “a sfaccimm r’a capatost”, che è quella che pur di avere qualcosa, la idealizza, la mitizza. E’ persino “cazza” di cambiare se stessa pur di ottenere quella cosa! E se anche così non dovesse ottenerla, comunque cercherà un modo di ottenerla! Si perchè le possono dare un’altra cosa IDENTICA a quella che vuole, magari anche MEGLIO, ma la capatosta nun vo’ sapè nient! Adda ave’ CHELLA COSA LA’! Perchè? ci chiediamo. Perchè? Nun s’è capit! Il vero perchè, la chiave di volta, non si è ancora riuscita a trovare.

Una delle ipotesi più accreditate afferma che le VERE capetoste siano i diretti discendenti di Adamo ed Eva, talmente tanto capetoste da giocarsi il paradiso terrestre per una mela annurca. (Ma ve ne rev je 10 per un’euro… e c sparagnavem tutt sti tarantell… vabè!)

Detto ciò, a 27 anni, mi rendo conto che non si può sempre inseguire una cosa a testa bassa, incornando una porta fino a sfondarla, anche perchè una porta sfondata non è una porta sana (e capitan ovvio mi darà pienamente ragione), ma il senso è: che cazzo te ne fai di una porta sfondata? La butti? Ne conservi le schegge? In ogni caso non sara’ la porta sana a cui agogni…

Quindi forse tutta sta capatosta nun serv a nient…

Noto, infine, che esiste la pizzeria capatosta, peccato siano casertani… 😛

7 risposte a "Capa Tosta"

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  1. La tua abilità di voler per forza vedere le cose DEGLI ALTRI semplici e le tue a come conviene attè mi innervosisce quasi.
    Non sta a te giiudicare cosa,o peggio CHI è meglio o peggio, ma potresti fare lo sforzo però di metterti nei panni di chi parli, e cercare di capire se veramente ci tieni e vuoi bene, e non esprimere giudizi che buttano solo acqua al tuo mulino…
    Vuoi la chiave di volta?
    Ti accontento.

    Svariati anni fa, ero ancora insieme a L. e c’era Lara la mia cagnolina amatissima con me, ero sull’autostrada proprio ad andare a prendere L., e mi fermai come solito al casello e c’erano sti tizi con questi fiori morbidosi che cantavano e ballavano…troppo belli!!! **
    Io poi che amo la natura vedere quest’autostrada invasa da sti fiori colorati ballerini e canterini mi feci tutta idiota e me ne comprai subito uno, 5 euri, quello che ho a casa ancora oggi..
    La canzoncina era in inglese/giapponese/cinese non si capiva un cazzo ma si capiva soltanto “hello hello hello hello hello hello how are you?” e per questo motivo lo chiamai “UELLO UELLO” visto che anche la pronuncia inglese della canzoncina era delle pessime =.=’

    A questo fiore ci sono legati quindi centinaia di ricordi, incluso legati allla mia Laretta, che quando lo vedeva ballare e cantare impazziva e gli abbaiava contro e cercava di afferrarlo 🙂

    Ora che vivo da sola lo tenevo sulla cappa della cucina, ma Luna un giorno saltandoci sopra me lo fece cadere,rompendo gli ingranaggi interni, ed ora è rimasto solo il fiore, senza + canti e balli, un po’ spaccato sotto, dove non si vede 😦

    Lo tengo così,sulla mensola, lo guardo e solo io posso ricordarmi cosa faceva prima quel fiore,ed è QUEL fiore, chiunque lo veda non proverà nulla,non si ricorderà nulla, magari me ne potrò comprare un altro identico, con la stessa canzone, gli stessi colori, ma non sarà QUEL fiore, e per me sarà sempre “peggiore”perchè a me passa per il cazzo di avere un altro fiore + nuovo e perfetto perchè non è il MIO fiore.

    Chiunque potrà dire “buttalo te ne prendo io uno nuovo”, ma come cazzo si potrebbe permettere?
    Perchè lo dovrei buttare?
    Il nuovo fiore non rappresenterebbe mai quello che rappresenta il vecchio, e nessuno, a parte me, potrà mai capire fino in fondo questa cosa, perchè per gli altri, quello che ho sulla mensola è solo un fiore rotto che costa 5 euro sulla tangenziale e che potrei sostituire con un altro in qualunque momento.

    E’bell a parlà, “siamo tutti finocchi conil culo degli altri” dicevano a Colorado qualche anno fa, verissimo.

      1. anche a me pare di aver fatto un intervento “generico” che ti sei sentito addosso.
        Evidentemente quindi, nulla accade per caso.
        E con questo chiudo per ora, mi sento veramente le cervella appicciate e stizzite

    1. Perchè in ogni caso a chiunque o qualunque cosa ti riferissi è “giudicante” e da “dito puntato” dire “questo è meglio di quello” perchè ogni cosa è a sè e ogni persona ha la sua importanza, come ho detto prima, anche un giocattolo scassato può essere “qualcosa” e suscitare un’emozione in qualcuno…

      Ecco perchè me la so pigliata tanto ammàle,nun stamm parlann e figurin,ma di persone, sentimenti e anime.

      Grazie al cazzo che non c’è nulla di oggettivamente vero o di obiettivamente giusto da fare, è così da che mondo è mondo, pure per i neanderthal

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