Breve, ma intenso (part 1)

In questo post mi accingo a raccontarvi una storia che mi è capitata di recente, che tra l’altro è quella che mi ha portato a cominciare a scrivere su questo blog.

E’ una storia breve, temporalmente parlando, ma nella quale sono capitate talmente tante cose, una dietro l’altra, che non sono sicuro che un solo post basti a raccontare tutto.

C’è da dire che mi sono deciso a scriverla e a pubblicarla per diversi motivi. Il principale è che non voglio dimenticare ciò che è accaduto, le sensanzioni e gli avvenimenti sono di una mole abbastanza spessa che già nella mia mente alcune cose cominciano a svanire. Inoltre un altro motivo è che è una storia bella, intricata e anche triste, insomma piena di sentimento. Infine è una storia che mi ha insegnato molto e mi ha sconvolto non poco.

Ok, comincerò dall’inizio, che risale circa al 12 marzo. Avevo appuntamento con un’amica di vecchia data in serata. Appuntamento al quale non ero neanche contento di andare, non per la persona ovviamente, ma più per il motivo che non posso stare qui a dire. Dirò solo che mi presento all’appuntamento con non poco vino in corpo, avendo trascorso il pomeriggio a casa di un’altra cara amica e considerato che era un venerdì, me la sono presa di gran festa. 😛

Comunque, tornando all’appuntamento, questa mia amica si presenta con una ragazza amica sua, mai vista, ma molto alla mano, sciolta (come si dice a Napoli). Diciamo che di solito quando mi incontro con questa amica, gli incontri sono molto veloci, nonostante c vulimm nu ben e pazz, andiamo sempre di corsa e quindi ci incontriamo fugacemente…

Questa volta, invece, l’incontro si protrae più del previsto, tempo trascorso appoggiato al finestrino dell’auto tra una chiacchiera e un’altra, quindi manco a conoscere bene le facce e fisionomie dei conversatori. Tra una chiacchiera e un’altra, rirenn e pazziann, la mia amica dice che farà sì da mettere in contatto su msn, me e sta tipa.

Considerato che la tipa non aveva fatto na piega, un paio di giorni dopo mi accingo a chiedere all’amica mia il contatto msn e vengo a sapere che la tipa comunque stava un pò a tarantelle con un tipo (altra espressione tipica, a Napoli una situazione non chiara/semplice/felice la si chiama “tarantella”. E capita spesso che facimm e tarantell! Ma direi, anche SEMP!). Al che, io in tutta tranquillità senza sbilanciarmi dico: “ma figurati, è giusto per fare due chiacchiere e pò nella vita non si sa mai”.

Mo c’è da dire che st’ultima frase, “nella vita non si sa mai”, per me è sempre stata un pò una filosofia di vita a cui non ho mai creduto fino in fondo, cioè uno sa che è così, ma nun và mai a pensà che è OVERAMENT (per davvero) accussì. Ma soprattutto uno non si aspetta mai che accada qualcosa per davvero…

E mi spiace, ma qui si ferma la prima parte, aggia scenner! E poi così non vi sguallareo più di tanto, creando anche la giusta suspance.

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