E a un certo punto c’e cacat o cazz o frat! (Dragon ball vs One piece)

Da anni sono un lettore di manga. Non è colpa mia, ma dei cartoni spuorchi che guardavo da piccolo sulle “reti sperdute napoletane” (o almeno io le chiamavo così), come Lupin III, Gigi la trottola (Dash Keppei), Lamu (Urusei Yatsura), Ken Shiro, Devilman (Debiruman).

Ovviamente, un bambino che cresce guardando idoli che corrono appresso a ragazze o che rinvigoriscono guardando mutandine bianche non può che essere deviato… ma questo è un altro discorso!

Il punto è che all’improvviso uscì, intorno all’inizio anni 90, un cartone nuovo… che faceva pariare tantissimo, narrava di un bambino con la coda che viaggiava su una nuvola d’oro e che possedeva un bastone magico allungabile… Il suddetto cartone era, come tutti oggi sanno, Dragon Ball, di Akira Toriyama (stesso disegnatore di Dr Slump e Arale).

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Serata itinerante

Ci sono serate itineranti

in cui fai un sacco di cose,

che ti lasciano tante piccole macchie,

in cui impari un sacco di cose,

in cui ritrovi la strada che avevi sperso…

Però c’è sempre qualcosa che ti rimane impresso, più delle altre…

2010, ancora stai cca’?

“l’essenziale è invisibile agli occhi” [cit.]

Ultimamente mi sono imbattuto in una frase che diceva: “Nessuno è indispensabile!”

volevo scrivere un papiello enorme, ma dirò solo:

il proprio benessere è legato a quello degli altri, dato che non si vive da soli e visto che si deve vivere con tanta gente (circa 6 miliardi?), se i tanta gente vivono male, come puoi tu vivere bene?

Fanculo

So che non sono molto continuativo con i post…

Comunque volevo solo comunicare che io me ne vado a fanculo per un pò!

Buone feste!

Brave Heart

Cominciamo ad aprire questo link in un’altra pagina, sarà la soundtrack di questo post. Si perchè casualmente mentre pensavo a questo post, i Daft Punk (di cui sono fan) hanno deciso di riproporsi in sottofondo… e guardacaso proprio con questo pezzo.

Dico guardacaso perchè il resto del mondo non è come l’Italia. Un paese fintamente evoluto, che cerca di dare una parvenza di democrazia in un periodo di crisi economica accentuata, per lo meno qui, dalla dittatura berlusconiana.

E qui il cuore di questo post. 

Ieri accendo il pc, apro facebook, e mi ritrovo in home un link di Ignazio Grapatax, che fa riferimento ad un articolo di Repubblica, dal titolo: Finalmente via LIBERA alle Wi-Fi in Italia.
(Ovviamente il titolo di Repubblica cambia ogni 5 minuti per le classiche questioni di lecchinaggio)

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L’espressione algebrica

A differenza del titolo questo post lo dedico a una delle icone della mia crescita, Alvaro Vitali.

Un genio della comicità italiana erotica, che come ho annunciato mi ha accompagnato per diversi anni della mia fanciullezza e adolescenza. E’ più che ovvio, per chi lo conosce, che non mi ha cresciuto da solo, ma era spesso in compagnia di una bella donna, Edwige Fenech e non c’era solo lei… Non potremmo mai dimenticare le supplenti della maestra, per le quali “Pierino” si è fatto bocciare per più e più anni della sua vita, fino a quando a un certo punto s’e’ ritrovato ad avere 40 anni e ripetere ancora la 3° elementare.

Comunque tutte queste minchiate mi sono servite per introdurvi un grande video! Che tra l’altro ti fa piacere anche la matematica… 😛

P.S. Grazie Giorgio, allenarsi sugli esercizi di aritmetica-deduttiva, se portano a ciò, non ha prezzo! 😛

Breve, ma intenso (part 1)

In questo post mi accingo a raccontarvi una storia che mi è capitata di recente, che tra l’altro è quella che mi ha portato a cominciare a scrivere su questo blog.

E’ una storia breve, temporalmente parlando, ma nella quale sono capitate talmente tante cose, una dietro l’altra, che non sono sicuro che un solo post basti a raccontare tutto.

C’è da dire che mi sono deciso a scriverla e a pubblicarla per diversi motivi. Il principale è che non voglio dimenticare ciò che è accaduto, le sensanzioni e gli avvenimenti sono di una mole abbastanza spessa che già nella mia mente alcune cose cominciano a svanire. Inoltre un altro motivo è che è una storia bella, intricata e anche triste, insomma piena di sentimento. Infine è una storia che mi ha insegnato molto e mi ha sconvolto non poco.

Ok, comincerò dall’inizio, che risale circa al 12 marzo. Avevo appuntamento con un’amica di vecchia data in serata. Appuntamento al quale non ero neanche contento di andare, non per la persona ovviamente, ma più per il motivo che non posso stare qui a dire. Dirò solo che mi presento all’appuntamento con non poco vino in corpo, avendo trascorso il pomeriggio a casa di un’altra cara amica e considerato che era un venerdì, me la sono presa di gran festa. 😛

Comunque, tornando all’appuntamento, questa mia amica si presenta con una ragazza amica sua, mai vista, ma molto alla mano, sciolta (come si dice a Napoli). Diciamo che di solito quando mi incontro con questa amica, gli incontri sono molto veloci, nonostante c vulimm nu ben e pazz, andiamo sempre di corsa e quindi ci incontriamo fugacemente…

Questa volta, invece, l’incontro si protrae più del previsto, tempo trascorso appoggiato al finestrino dell’auto tra una chiacchiera e un’altra, quindi manco a conoscere bene le facce e fisionomie dei conversatori. Tra una chiacchiera e un’altra, rirenn e pazziann, la mia amica dice che farà sì da mettere in contatto su msn, me e sta tipa.

Considerato che la tipa non aveva fatto na piega, un paio di giorni dopo mi accingo a chiedere all’amica mia il contatto msn e vengo a sapere che la tipa comunque stava un pò a tarantelle con un tipo (altra espressione tipica, a Napoli una situazione non chiara/semplice/felice la si chiama “tarantella”. E capita spesso che facimm e tarantell! Ma direi, anche SEMP!). Al che, io in tutta tranquillità senza sbilanciarmi dico: “ma figurati, è giusto per fare due chiacchiere e pò nella vita non si sa mai”.

Mo c’è da dire che st’ultima frase, “nella vita non si sa mai”, per me è sempre stata un pò una filosofia di vita a cui non ho mai creduto fino in fondo, cioè uno sa che è così, ma nun và mai a pensà che è OVERAMENT (per davvero) accussì. Ma soprattutto uno non si aspetta mai che accada qualcosa per davvero…

E mi spiace, ma qui si ferma la prima parte, aggia scenner! E poi così non vi sguallareo più di tanto, creando anche la giusta suspance.

L’ora legale

Quest’anno, come altri anni, l’ora legale è scattata il giorno del mio compleanno. Onestamente non è che il compleanno in sè sia importante per me… alla fine è solo la ricorrenza di un altro anno passato. Ti ritrovi a tirare un pò le somme, a fare nuovi progetti, a renderti conto di cosa accade, ma la cosa più sconcertante di tutte è  che lo fai (o almeno io, lo faccio) in maniera inconscia… Si perchè alla fine un resoconto dell’anno va fatto, per capire cosa si è sbagliato e cosa si è fatto bene, in modo tale da capire cosa cambiare e come evolvere.

Onestamente quest’ora legale, per me, quest’anno è stata molto sorprendente… Sono accadute tutta una serie di cose, che mi hanno dato non poche emozioni e, in tutta onestà, finchè abbiamo emozioni, sia che esse siano negative o positive, significa che c’è vita in noi. Quindi tutto sommato basta provare qualcosa per sentirsi vivi! Ma se ci sentiamo vivi, allora possiamo gioire!

Questo mi riporta alla mente un grande pezzo di Elio e le storie tese, come sempre geniali.

Inoltre non si può tralasciare il fatto che l’ora legale magicamente ci regala delle giornate “lucenti” fino alle 7e30 di sera!

Insomma, l’ora legale quest’anno è stata na figata! 😛

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